Mercoledi 20 e 27 ottobre 2010
Due incontri dove abbiamo fatto conoscenza, il primo ci siamo ritrovati con le coppie che affrontano questo percorso in preparazione al matrimonio cristiano scambiamdoci impressioni e condividendo uno "spuntino" alla fine della serata.
Il secondo c'èrano anche le coppie già sposate che si sono presentate e hanno parlato della loro esprienza dei "nove mesi".
P. Angelo ci ha poi parlato di Mosè e di quel desiderio di conoscere il Signore, al quale stiamo rispondendo."Eccomi". .
Il secondo c'èrano anche le coppie già sposate che si sono presentate e hanno parlato della loro esprienza dei "nove mesi".
P. Angelo ci ha poi parlato di Mosè e di quel desiderio di conoscere il Signore, al quale stiamo rispondendo."Eccomi". .
Mercoledi 3 novembre 2010
Abbiamo parlato della ricerca della felicità che c’è in ognuno di noi, una ricerca che è spinta dall’alito di vita messo dentro di noi da Dio, e del fatto che siamo stati “messi da parte” dal Signore, eletti con il battesimo, pertanto siamo chiamati ad imparare e poi a trasmettere il messaggio di vita cristiana. Abbiamo poi commentato Gen 2, 4b-15.
Mercoledi 10 novembre 2010
Abbiamo introdotto la preghiera dello Spirito Santo con una breve spiegazione da parte di Linda e poi l'abbiamo pregata. Padre Sergio ha fatto un breve riepilogo dell'incontro precedente (il bisogno di Dio che è nell'uomo) e poi siamo passati al tema della "rivelazione di Dio" ossia in che modo Dio si manifesta all'uomo.
In pratica è il secondo capitolo del Catechismo della Chiesa Cattolica. Abbiamo ripercorso i principali eventi biblici: la manifestazione di Dio ad Adamo ed Eva, guai a chi tocca Caino!, Alleanza con Noè e la sua discendenza, Abramo capostipite del popolo di Israele e poi la manifestazione fatta carne cioè Cristo. Abbiamo approfondito l'importanza della Sacra Scrittura e della Sacra Tradizione che entrambe provengono dallo Spirito Santo.
In pratica è il secondo capitolo del Catechismo della Chiesa Cattolica. Abbiamo ripercorso i principali eventi biblici: la manifestazione di Dio ad Adamo ed Eva, guai a chi tocca Caino!, Alleanza con Noè e la sua discendenza, Abramo capostipite del popolo di Israele e poi la manifestazione fatta carne cioè Cristo. Abbiamo approfondito l'importanza della Sacra Scrittura e della Sacra Tradizione che entrambe provengono dallo Spirito Santo.

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Mercoledì 17 novembre 2010
L'argomento dell'incontro è stato la preghiera, a tal riguardo abbiamo letto prima Luca 18,1-8 e poi Luca 18, 9-14. Ci siamo soffermati sull'attegiamento della vedova, e su quello del fariseo e del Pubblicano. Sono stati interpellati anche i ragazzi che sono inervenuti in modo appropriato centrando subito il succo del discorso. Successivamente Padre Sergio ha fatto una introduzione al Padre nostro e abbiamo concluso con la Compieta.
Mercoledì 24 novembre 2010
E’ stata accesa la candela del profeta, e abbiamo spiegato la corona dell’Avvento, sia le sue origini che il suo significato.
Abbiamo parlato del tempo di Avvento, tempo di attesa della seconda venuta del Cristo, ma non solo, di attesa nel senso di essere in tensione, tesi in quanto slanciati verso il Signore ma allo stesso tempo tirati dall’altra parte dalle cose del mondo. Abbiamo inoltre spiegato i simboli del Natale, il presepio e l’albero.
Abbiamo parlato del tempo di Avvento, tempo di attesa della seconda venuta del Cristo, ma non solo, di attesa nel senso di essere in tensione, tesi in quanto slanciati verso il Signore ma allo stesso tempo tirati dall’altra parte dalle cose del mondo. Abbiamo inoltre spiegato i simboli del Natale, il presepio e l’albero.
mercoledì 01 dicembre 2010
Le catechesi di questo periodo sono sostituite dagli incontri sulla bioetica che si svolgono il venerdì sera, pensiamo che questi argomenti, visti dal punto di vista cristiano, siano molto utili al loro discernimento.
mercoledì 26 gennaio 2011
E’ giunto il momento della consegna del rito, lo abbiamo distribuito e abbiamo iniziato descriverlo, cominciando dall’accoglienza, spingendo sul fatto che il loro matrimonio non è un fatto privato, ma che interessa tutta la comunità. Abbiamo continuato con la memoria del battesimo, soffermandoci sull’importanza di questa memoria, e utilizzando vari passi del vangelo legati alle tre esortazioni, al Padre, a Gesù e allo Spirito Santo.
25/27 marzo 2011
RITIRO
DI QUARESIMA
PER
COPPIE IN CAMMINO VERSO IL MATRIMONIO
Il consenso (cum-sentìre=avere
lo stesso pensiero…di Dio)
Il consenso degli sposi sarà il filo conduttore di tutto il ritiro. Esso non è soltanto il “cuore” del rito del matrimonio e quindi del sacramento del matrimonio, ma in senso più ampio, è anche il fulcro della vita di coppia post matrimonio, e ancora più in generale è il cemento su cui basare ogni tipo di relazione con l’altro. Esso è quel dialogo vitale tra la coppia e Dio che permette di scoprire giorno per giorno l’idea che da sempre Dio ha delvostro matrimonio. Il consenso tra gli sposi è fondamentalmente la volontà degli stessi,di scoprire come Dio ha pensato, fin dall’Eternità,il loro matrimonio.
Venerdì 25 dopo aver preso possesso delle stanze, inizieremo il ritiro con il vespro all’interno del quale proclameremo Gv 1, 35-39:
«Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio”.E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: "Che cosa cercate?". Gli risposero: "Rabbì - che, tradotto, significa Maestro -dovedimori?". Disse loro: "Venite e vedrete". Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimaserocon lui; erano circa le quattro del pomeriggio.»
Segue la cena e un momento di fraternità.
Sabato 26 iniziamo la giornata con le lodi alle ore 8:00 (?). Subito dopo colazione, breve pausa per poi iniziare il primo momento di catechesi:
Un’introduzione che contestualizzi il tema che trattiamo. Più precisamente ci troviamo nella III^ parte del rito. Dopo la prima parte (Riti d’Introduzione) e la seconda(Liturgia della Parola)siamo esattamente nella Liturgia del Matrimonio. Questa parte del rito prevede alcuni capitoli: Interrogazioni prima del consenso; Manifestazione del consenso; Accoglienza del consenso…ce ne sono altri ma noi ci fermiamo ai primi tre. Questo è il blocco dove ci concentreremo. Lo tratteremo prima dal punto di vista del diritto canonico (CIC) e poi dal punto di vista biblico.
Dal punto di vista canonico partiamodai can. 1055-1057:
Can. 1055 - §1. Il patto matrimoniale con cui l'uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole, tra i battezzati è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento.
Pertanto tra i battezzati non può sussistere un valido contratto matrimoniale, che non sia per ciò stesso sacramento.
Can. 1056 - Le proprietà essenziali del matrimonio sono l'unità e l'indissolubilità, che nel matrimonio cristiano conseguono una peculiare stabilità in ragione del sacramento.
Can. 1057 - §1. L'atto che costituisce il matrimonio è il consenso delle parti manifestato legittimamente tra persone giuridicamente abili; esso non può essere supplito da nessuna potestà umana.
Il consenso matrimoniale è l'atto della volontà con cui l'uomo e la donna, con patto irrevocabile, dànno e accettano reciprocamente se stessi per costituire il matrimonio.
Dal catechismo della chiesa cattolica (CCC):
1625I protagonisti dell'alleanza matrimoniale sono un uomo e una donna battezzati, liberi di contrarre il matrimonio e che esprimono liberamente il loro consenso. “Essere libero” vuol dire:
- non subire costrizioni;
- non avere impedimenti in base ad una legge naturale o ecclesiastica.
1626La Chiesa considera lo scambio del consenso tra gli sposi come l'elemento indispensabile “che costituisce il matrimonio” [⇒ Codice di Diritto Canonico, 1057, 1]. Se il consenso manca, non c'è matrimonio.
1627Il consenso consiste in un “atto umano col quale i coniugi mutuamente si danno e si ricevono”: [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 48; cf⇒ Codice di Diritto Canonico, 1057, 2] “Io prendo te come mia sposa” - “Io prendo te come mio sposo” [Rituale romano, Il sacramento del matrimonio, 45]. Questo consenso che lega gli sposi tra loro, trova il suo compimento nel fatto che i due diventano “una carne sola” [Cf⇒Gen 2,24; ⇒ Mc 10,8; ⇒Ef 5,31 ].
1628Il consenso deve essere un atto della volontà di ciascuno dei contraenti, libero da violenza o da grave costrizione esterna [Cf⇒ Codice di Diritto Canonico, 1103]. Nessuna potestà umana può sostituirsi a questo consenso [Cf⇒ ibid., 1057, 1]. Se tale libertà manca, il matrimonio è invalido.
Dal punto di vista biblico prenderemo il libro di Tobia cap. 8:
«1Quando ebbero finito di mangiare e di bere, decisero di andare a dormire. Accompagnarono il giovane e lo introdussero nella camera da letto. 2Tobia allora si ricordò delle parole di Raffaele: prese dal suo sacco il fegato e il cuore del pesce e li pose sulla brace dell'incenso. 3L'odore del pesce respinse il demonio, che fuggì verso le regioni dell'alto Egitto. Raffaele vi si recò all'istante e in quel luogo lo incatenò e lo mise in ceppi. 4Gli altri intanto erano usciti e avevano chiuso la porta della camera. Tobia si alzò dal letto e disse a Sara: "Sorella, àlzati! Preghiamo e domandiamo al Signore nostro che ci dia grazia e salvezza". 5Lei si alzò e si misero a pregare e a chiedere che venisse su di loro la salvezza, dicendo: "Benedetto sei tu, Dio dei nostri padri, e benedetto per tutte le generazioni è il tuo nome! Ti benedicano i cieli e tutte le creature per tutti i secoli! 6Tu hai creato Adamo e hai creato Eva sua moglie, perché gli fosse di aiuto e di sostegno. Da loro due nacque tutto il genere umano. Tu hai detto: "Non è cosa buona che l'uomo resti solo; facciamogli un aiuto simile a lui". 7Ora non per lussuria io prendo questa mia parente, ma con animo retto. Dégnati di avere misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia". 8E dissero insieme: "Amen, amen!". 9Poi dormirono per tutta la notte.
10Ma Raguele si alzò; chiamò i suoi servi e andarono a scavare una fossa. Diceva infatti: "Se mai morisse, non diventeremo così motivo di scherno e di vergogna". 11Quando ebbero terminato di scavare la fossa, Raguele tornò in casa; chiamò sua moglie 12e le disse: "Manda una delle serve a vedere se è vivo; così, se è morto, lo seppelliremo senza che nessuno lo sappia". 13Mandarono quella serva, accesero la lampada e aprirono la porta; quella entrò e trovò che dormivano insieme, immersi nel sonno. 14La serva uscì e riferì loro che era vivo e che non era successo nulla di male. 15Resero lode al Dio del cielo e dissero: "Tu sei benedetto, o Dio, degno di ogni benedizione perfetta. (Ti benedicano per tutti i secoli! 16Tu sei benedetto, perché mi hai ricolmato di gioia e non è avvenuto ciò che temevo, ma ci hai trattato secondo la tua grande misericordia. 17Tu sei benedetto, perché hai avuto compassione dei due figli unici. Concedi loro, Signore, grazia e salvezza e falli giungere fino al termine della loro vita in mezzo alla gioia e alla grazia". 18Allora ordinò ai servi di riempire la fossa prima che si facesse giorno.
19Raguele ordinò alla moglie di fare pane in abbondanza; andò a prendere dalla mandria due vitelli e quattro montoni, li fece macellare e cominciarono così a preparare il banchetto. 20Poi chiamò Tobia e gli disse: "Per quattordici giorni non te ne andrai di qui, ma ti fermerai da me a mangiare e a bere e così allieterai l'anima già tanto afflitta di mia figlia. 21Di quanto possiedo prenditi la metà e torna sano e salvo da tuo padre. Quando io e mia moglie saremo morti, anche l'altra metà sarà vostra. Coraggio, figlio! Io sono tuo padre ed Edna è tua madre; noi apparteniamo a te come a questa tua sorella, da ora per sempre. Coraggio, figlio!".»
Entriamo nello specifico:
INTERROGAZIONI PRIMA DEL CONSENSO: (Marco e Flavia)
(testo preso dal rito)
«Carissimi N. e N.,
siete venuti insieme nella casa del Padre,
perché la vostra decisione di unirvi in Matrimonio
riceva il suo sigillo e la sua consacrazione,
davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità.
Voi siete già consacrati mediante il Battesimo:
ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale,
perché vi amiate l’un l'altro con amore fedele e inesauribile
e assumiate responsabilmente i doveri del Matrimonio.
Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa
le vostre intenzioni.»
«N. e N.,
siete venuti a celebrare il Matrimonio
senza alcuna costrizione, in piena libertà e consapevoli
del significato della vostra decisione?»
In questa prima parte va sottolineata la LIBERTA’ e la CONSAPEVOLEZZA. La libertà intesa come responsabilità (= dare una risposta), impegno, rispetto dell’altro, come custodia dell’altro in quanto dono di Dio il quale, alla fine dei tempi, te ne chiederà conto. La libertà intesa come possibilità di rimanere “distaccati” dai condizionamenti esterni (riportare alcuni esempi: “è così tanto tempo che stiamo insieme; che faccio lo lascio? E se dopo non trovo nessuno altro?”; “Sono rimasta incinta. Mi devi sposare!”; “Se lo lascio cosa diranno i miei?”; “Abbiamo già acquistato casa, abbiamo contratto il mutuo insieme, se ci lasciamo dove trovo i soldi?”ecc.
La consapevolezza. Non si tratta semplicemente di conoscere il senso etimologico del termine. E’ qualcosa di più. E’ domandarsi: “sono capace di stare con lui/lei per tutta la vita?”; “Conoscendo il vostro carattere e quello dell’altro, riuscite ad immaginare le conseguenze della vostra decisione di sposarvi? Cosa accadrà dopo? Sarò all’altezza di questo compito?”; “Anche se capisci che non ne sei capace, intuisci che Dio ti chiama a questo?;se capisci che non ne sei capace,hai l’umiltà di farti aiutare? dachi?”.
In sintesi è necessario avere: Consapevolezza del proprio limite.Consapevolezza che è Dio che ti chiama a stare con quella persona.Consapevolezza del desiderio di realizzarsi insieme all’altro, della voglia di costruire qualcosa d’importante nella propria vita, dellagioiadella scelta che stai per fare.Consapevolezza di chiedere aiuto(o chiedere l’umiltà) per poter realizzare il tuo desiderio e perseverare fino alla fine, sapendo che da solo con i tuoi limiti non ce la farai.
(testo preso dal rito)
«Siete disposti, seguendo la via del Matrimonio,
ad amarvi e a onorarvi l’un l'altro per tutta la vita?»
Ø “siete disposti” = non dice dovete amarvi e onorarvi…ma avete questa predisposizione, avete la volontà, il desiderio. Non dovete garantire un risultato predefinito. Dovete lasciarvi guidare da Dio, dovete fidarvi di Lui. La disponibilità è l’apertura alla novità evangelica. Nuovo non è ciò nascerà tra poco, ma ciò che già c’è ora, perché in Cristo, il nuovo è eterno!
Ø Il testo ci dice che il matrimonio è una via, una strada, uno strumento santo, benedetto da Dio, un sacramento appunto e come tale ti porta in cielo. Già su questa terra ti fa gustare il cielo, cioè la gioia di Dio, il senso pieno delle cose che vivi e tutto questo avviene attraverso il cammino fatto insieme all’altro coniuge, ognuno appoggiati sulle proprie gambe.
Facciamo un esempio per capire il rapporto inscindibile tra sacramento e Dio. L’acqua nel pozzo è Dio, il secchio con il quale trai l’acqua dal pozzo per dissetarti, è il sacramento. L’acqua non è il secchio e viceversa, ma l’uno non può fare a meno dell’altro.
Ø amarvi e onorarvi = Che cos’è l’amore? Probabilmente non c’è definizione che ci soddisfi fino in fondo. Potremmo citare Paolo e la sua lettera ai Corinzi al cap. 13. Potremmo citare papa Benedetto XVI e la sua enciclica Deus Caritas Est ainn° 6 e 7. Però abbiamo un esempio inequivocabile: Cristo che obbedisce al Padre fino all’effusione del sangue!
Allora amore non è solo emozione e sentimento ma molto spesso decisione, scelta.
Il verbo onorarederiva dall’ebraico kabod = gloria, peso, distanza. E’ presente nel 4° comandamento quello di onorare il padre e la madre. Allora potremmo tradurre la formula del rito così: quanto pesa il tuo coniuge nella tue vita? quanto conta? Quanto lo/la prendi sul serio? Quanto sei disposto a “pagare” per lui/lei?
per tutta la vita = cioè per sempre, in eterno. Questa parola è un macigno che ci schiaccia per noi comuni mortali che sappiamo che la nostra vita biologica è a tempo. Come può l’eterno entrare nel tempo? Il battesimo: il seme della vita eterna è stato seminato nel terreno della nostra vita.
Come possiamo immaginare gli anni futuri della nostra vita? Impossibile. Questo ci spaventa. Ci fa domandare: se poi sbaglio come faccio a tornare indietro? Allora si ha paura ad andare avanti. Preferiamo bloccarci.
Ma il Signore ci dice: ci sono io con voi, non temete!
Nella parte della manifestazione del consenso si dirà: “…con la grazia di Dio”. Si, solo con la grazia di Dio possiamo rimanere fedeli alla stessa donna/uomo per tutta la vita.
(testo preso dal rito)
«Siete disposti ad accoglier con amore i figli che Dio vorrà donarvie a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?»
“che Dio vorrà donarvi” e non “che voi avete programmato”. Riprendere il discorso sulla paternità e maternità responsabile.
“Educere” = tirar fuori, valorizzare ciò che c’è di buono nell’uomo, stimare ciò che è positivo, infondere fiducia, creare nel fanciullo l’autostima. Ma fornire gl strumenti necessari per combattere le inclinazioni negative dell’uomo.“L’educazione è una questione d’amore”, diceva S. Giovanni Bosco.
Lo stesso Gesù è chiamato a lasciarsi educare. Dice la lettera agli Ebrei al cap. 5, 8:“pur essendo figlio imparò l’obbedienza dalle cose che patì”. Oggi la parola “sacrificio” è scomparso dal linguaggio dei genitori perché ha acquisito un significato negativo. In realtà la piccola rinuncia a ciò che possiamo avere subito, dà un valore alto alla nostra personalità, rafforza la nostra volontà, ci dà la capacità di portare a termine le iniziative intraprese.
Anche Gesù ebbe un educatore, non solo Giuseppe lo sposo di Maria, ma lo stesso Dio Padre.Gesù è autorevole perché a suo tempo ha obbedito. Anche noi possiamo essere padri per i nostri figli, nella misura in cui abbiamo vissuto da figli in obbedienza ai nostri padri. Genitori non si nasce si diventa! Nei momenti difficili impara a restare fedele al Signore.
MANIFESTAZIONE DEL CONSENSO: (Luca e Cristina)
(testo preso dal rito)
«Se dunque è vostra intenzione unirvi in Matrimonio, datevi la mano destra ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa il vostro consenso.»
Sposo
«N., vuoi unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti?»
Sposa
«Sì, con la grazia di Dio, lo voglio.
N., vuoi unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti?»
Sposo
«Sì, con la grazia,di Dio, lo voglio».
Insieme:
«Noi promettiamo di amarci fedelmente, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di sostenerci l’un l’altro tutti i giorni della nostra vita.»
ACCOGLIENZA DEL CONSENSO: (p. Sergio)
(testo preso dal rito)
«Il Signore onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e vi ricolmi della sua benedizione. L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce.»
Mt 19
L’ICONA DI Tb 8, 1-10 (Alessandro e Giordana)
Il consenso degli sposi sarà il filo conduttore di tutto il ritiro. Esso non è soltanto il “cuore” del rito del matrimonio e quindi del sacramento del matrimonio, ma in senso più ampio, è anche il fulcro della vita di coppia post matrimonio, e ancora più in generale è il cemento su cui basare ogni tipo di relazione con l’altro. Esso è quel dialogo vitale tra la coppia e Dio che permette di scoprire giorno per giorno l’idea che da sempre Dio ha delvostro matrimonio. Il consenso tra gli sposi è fondamentalmente la volontà degli stessi,di scoprire come Dio ha pensato, fin dall’Eternità,il loro matrimonio.
Venerdì 25 dopo aver preso possesso delle stanze, inizieremo il ritiro con il vespro all’interno del quale proclameremo Gv 1, 35-39:
«Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio”.E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: "Che cosa cercate?". Gli risposero: "Rabbì - che, tradotto, significa Maestro -dovedimori?". Disse loro: "Venite e vedrete". Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimaserocon lui; erano circa le quattro del pomeriggio.»
Segue la cena e un momento di fraternità.
Sabato 26 iniziamo la giornata con le lodi alle ore 8:00 (?). Subito dopo colazione, breve pausa per poi iniziare il primo momento di catechesi:
Un’introduzione che contestualizzi il tema che trattiamo. Più precisamente ci troviamo nella III^ parte del rito. Dopo la prima parte (Riti d’Introduzione) e la seconda(Liturgia della Parola)siamo esattamente nella Liturgia del Matrimonio. Questa parte del rito prevede alcuni capitoli: Interrogazioni prima del consenso; Manifestazione del consenso; Accoglienza del consenso…ce ne sono altri ma noi ci fermiamo ai primi tre. Questo è il blocco dove ci concentreremo. Lo tratteremo prima dal punto di vista del diritto canonico (CIC) e poi dal punto di vista biblico.
Dal punto di vista canonico partiamodai can. 1055-1057:
Can. 1055 - §1. Il patto matrimoniale con cui l'uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole, tra i battezzati è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento.
Pertanto tra i battezzati non può sussistere un valido contratto matrimoniale, che non sia per ciò stesso sacramento.
Can. 1056 - Le proprietà essenziali del matrimonio sono l'unità e l'indissolubilità, che nel matrimonio cristiano conseguono una peculiare stabilità in ragione del sacramento.
Can. 1057 - §1. L'atto che costituisce il matrimonio è il consenso delle parti manifestato legittimamente tra persone giuridicamente abili; esso non può essere supplito da nessuna potestà umana.
Il consenso matrimoniale è l'atto della volontà con cui l'uomo e la donna, con patto irrevocabile, dànno e accettano reciprocamente se stessi per costituire il matrimonio.
Dal catechismo della chiesa cattolica (CCC):
1625I protagonisti dell'alleanza matrimoniale sono un uomo e una donna battezzati, liberi di contrarre il matrimonio e che esprimono liberamente il loro consenso. “Essere libero” vuol dire:
- non subire costrizioni;
- non avere impedimenti in base ad una legge naturale o ecclesiastica.
1626La Chiesa considera lo scambio del consenso tra gli sposi come l'elemento indispensabile “che costituisce il matrimonio” [⇒ Codice di Diritto Canonico, 1057, 1]. Se il consenso manca, non c'è matrimonio.
1627Il consenso consiste in un “atto umano col quale i coniugi mutuamente si danno e si ricevono”: [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 48; cf⇒ Codice di Diritto Canonico, 1057, 2] “Io prendo te come mia sposa” - “Io prendo te come mio sposo” [Rituale romano, Il sacramento del matrimonio, 45]. Questo consenso che lega gli sposi tra loro, trova il suo compimento nel fatto che i due diventano “una carne sola” [Cf⇒Gen 2,24; ⇒ Mc 10,8; ⇒Ef 5,31 ].
1628Il consenso deve essere un atto della volontà di ciascuno dei contraenti, libero da violenza o da grave costrizione esterna [Cf⇒ Codice di Diritto Canonico, 1103]. Nessuna potestà umana può sostituirsi a questo consenso [Cf⇒ ibid., 1057, 1]. Se tale libertà manca, il matrimonio è invalido.
Dal punto di vista biblico prenderemo il libro di Tobia cap. 8:
«1Quando ebbero finito di mangiare e di bere, decisero di andare a dormire. Accompagnarono il giovane e lo introdussero nella camera da letto. 2Tobia allora si ricordò delle parole di Raffaele: prese dal suo sacco il fegato e il cuore del pesce e li pose sulla brace dell'incenso. 3L'odore del pesce respinse il demonio, che fuggì verso le regioni dell'alto Egitto. Raffaele vi si recò all'istante e in quel luogo lo incatenò e lo mise in ceppi. 4Gli altri intanto erano usciti e avevano chiuso la porta della camera. Tobia si alzò dal letto e disse a Sara: "Sorella, àlzati! Preghiamo e domandiamo al Signore nostro che ci dia grazia e salvezza". 5Lei si alzò e si misero a pregare e a chiedere che venisse su di loro la salvezza, dicendo: "Benedetto sei tu, Dio dei nostri padri, e benedetto per tutte le generazioni è il tuo nome! Ti benedicano i cieli e tutte le creature per tutti i secoli! 6Tu hai creato Adamo e hai creato Eva sua moglie, perché gli fosse di aiuto e di sostegno. Da loro due nacque tutto il genere umano. Tu hai detto: "Non è cosa buona che l'uomo resti solo; facciamogli un aiuto simile a lui". 7Ora non per lussuria io prendo questa mia parente, ma con animo retto. Dégnati di avere misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia". 8E dissero insieme: "Amen, amen!". 9Poi dormirono per tutta la notte.
10Ma Raguele si alzò; chiamò i suoi servi e andarono a scavare una fossa. Diceva infatti: "Se mai morisse, non diventeremo così motivo di scherno e di vergogna". 11Quando ebbero terminato di scavare la fossa, Raguele tornò in casa; chiamò sua moglie 12e le disse: "Manda una delle serve a vedere se è vivo; così, se è morto, lo seppelliremo senza che nessuno lo sappia". 13Mandarono quella serva, accesero la lampada e aprirono la porta; quella entrò e trovò che dormivano insieme, immersi nel sonno. 14La serva uscì e riferì loro che era vivo e che non era successo nulla di male. 15Resero lode al Dio del cielo e dissero: "Tu sei benedetto, o Dio, degno di ogni benedizione perfetta. (Ti benedicano per tutti i secoli! 16Tu sei benedetto, perché mi hai ricolmato di gioia e non è avvenuto ciò che temevo, ma ci hai trattato secondo la tua grande misericordia. 17Tu sei benedetto, perché hai avuto compassione dei due figli unici. Concedi loro, Signore, grazia e salvezza e falli giungere fino al termine della loro vita in mezzo alla gioia e alla grazia". 18Allora ordinò ai servi di riempire la fossa prima che si facesse giorno.
19Raguele ordinò alla moglie di fare pane in abbondanza; andò a prendere dalla mandria due vitelli e quattro montoni, li fece macellare e cominciarono così a preparare il banchetto. 20Poi chiamò Tobia e gli disse: "Per quattordici giorni non te ne andrai di qui, ma ti fermerai da me a mangiare e a bere e così allieterai l'anima già tanto afflitta di mia figlia. 21Di quanto possiedo prenditi la metà e torna sano e salvo da tuo padre. Quando io e mia moglie saremo morti, anche l'altra metà sarà vostra. Coraggio, figlio! Io sono tuo padre ed Edna è tua madre; noi apparteniamo a te come a questa tua sorella, da ora per sempre. Coraggio, figlio!".»
Entriamo nello specifico:
INTERROGAZIONI PRIMA DEL CONSENSO: (Marco e Flavia)
(testo preso dal rito)
«Carissimi N. e N.,
siete venuti insieme nella casa del Padre,
perché la vostra decisione di unirvi in Matrimonio
riceva il suo sigillo e la sua consacrazione,
davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità.
Voi siete già consacrati mediante il Battesimo:
ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale,
perché vi amiate l’un l'altro con amore fedele e inesauribile
e assumiate responsabilmente i doveri del Matrimonio.
Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa
le vostre intenzioni.»
«N. e N.,
siete venuti a celebrare il Matrimonio
senza alcuna costrizione, in piena libertà e consapevoli
del significato della vostra decisione?»
In questa prima parte va sottolineata la LIBERTA’ e la CONSAPEVOLEZZA. La libertà intesa come responsabilità (= dare una risposta), impegno, rispetto dell’altro, come custodia dell’altro in quanto dono di Dio il quale, alla fine dei tempi, te ne chiederà conto. La libertà intesa come possibilità di rimanere “distaccati” dai condizionamenti esterni (riportare alcuni esempi: “è così tanto tempo che stiamo insieme; che faccio lo lascio? E se dopo non trovo nessuno altro?”; “Sono rimasta incinta. Mi devi sposare!”; “Se lo lascio cosa diranno i miei?”; “Abbiamo già acquistato casa, abbiamo contratto il mutuo insieme, se ci lasciamo dove trovo i soldi?”ecc.
La consapevolezza. Non si tratta semplicemente di conoscere il senso etimologico del termine. E’ qualcosa di più. E’ domandarsi: “sono capace di stare con lui/lei per tutta la vita?”; “Conoscendo il vostro carattere e quello dell’altro, riuscite ad immaginare le conseguenze della vostra decisione di sposarvi? Cosa accadrà dopo? Sarò all’altezza di questo compito?”; “Anche se capisci che non ne sei capace, intuisci che Dio ti chiama a questo?;se capisci che non ne sei capace,hai l’umiltà di farti aiutare? dachi?”.
In sintesi è necessario avere: Consapevolezza del proprio limite.Consapevolezza che è Dio che ti chiama a stare con quella persona.Consapevolezza del desiderio di realizzarsi insieme all’altro, della voglia di costruire qualcosa d’importante nella propria vita, dellagioiadella scelta che stai per fare.Consapevolezza di chiedere aiuto(o chiedere l’umiltà) per poter realizzare il tuo desiderio e perseverare fino alla fine, sapendo che da solo con i tuoi limiti non ce la farai.
(testo preso dal rito)
«Siete disposti, seguendo la via del Matrimonio,
ad amarvi e a onorarvi l’un l'altro per tutta la vita?»
Ø “siete disposti” = non dice dovete amarvi e onorarvi…ma avete questa predisposizione, avete la volontà, il desiderio. Non dovete garantire un risultato predefinito. Dovete lasciarvi guidare da Dio, dovete fidarvi di Lui. La disponibilità è l’apertura alla novità evangelica. Nuovo non è ciò nascerà tra poco, ma ciò che già c’è ora, perché in Cristo, il nuovo è eterno!
Ø Il testo ci dice che il matrimonio è una via, una strada, uno strumento santo, benedetto da Dio, un sacramento appunto e come tale ti porta in cielo. Già su questa terra ti fa gustare il cielo, cioè la gioia di Dio, il senso pieno delle cose che vivi e tutto questo avviene attraverso il cammino fatto insieme all’altro coniuge, ognuno appoggiati sulle proprie gambe.
Facciamo un esempio per capire il rapporto inscindibile tra sacramento e Dio. L’acqua nel pozzo è Dio, il secchio con il quale trai l’acqua dal pozzo per dissetarti, è il sacramento. L’acqua non è il secchio e viceversa, ma l’uno non può fare a meno dell’altro.
Ø amarvi e onorarvi = Che cos’è l’amore? Probabilmente non c’è definizione che ci soddisfi fino in fondo. Potremmo citare Paolo e la sua lettera ai Corinzi al cap. 13. Potremmo citare papa Benedetto XVI e la sua enciclica Deus Caritas Est ainn° 6 e 7. Però abbiamo un esempio inequivocabile: Cristo che obbedisce al Padre fino all’effusione del sangue!
Allora amore non è solo emozione e sentimento ma molto spesso decisione, scelta.
Il verbo onorarederiva dall’ebraico kabod = gloria, peso, distanza. E’ presente nel 4° comandamento quello di onorare il padre e la madre. Allora potremmo tradurre la formula del rito così: quanto pesa il tuo coniuge nella tue vita? quanto conta? Quanto lo/la prendi sul serio? Quanto sei disposto a “pagare” per lui/lei?
per tutta la vita = cioè per sempre, in eterno. Questa parola è un macigno che ci schiaccia per noi comuni mortali che sappiamo che la nostra vita biologica è a tempo. Come può l’eterno entrare nel tempo? Il battesimo: il seme della vita eterna è stato seminato nel terreno della nostra vita.
Come possiamo immaginare gli anni futuri della nostra vita? Impossibile. Questo ci spaventa. Ci fa domandare: se poi sbaglio come faccio a tornare indietro? Allora si ha paura ad andare avanti. Preferiamo bloccarci.
Ma il Signore ci dice: ci sono io con voi, non temete!
Nella parte della manifestazione del consenso si dirà: “…con la grazia di Dio”. Si, solo con la grazia di Dio possiamo rimanere fedeli alla stessa donna/uomo per tutta la vita.
(testo preso dal rito)
«Siete disposti ad accoglier con amore i figli che Dio vorrà donarvie a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?»
“che Dio vorrà donarvi” e non “che voi avete programmato”. Riprendere il discorso sulla paternità e maternità responsabile.
“Educere” = tirar fuori, valorizzare ciò che c’è di buono nell’uomo, stimare ciò che è positivo, infondere fiducia, creare nel fanciullo l’autostima. Ma fornire gl strumenti necessari per combattere le inclinazioni negative dell’uomo.“L’educazione è una questione d’amore”, diceva S. Giovanni Bosco.
Lo stesso Gesù è chiamato a lasciarsi educare. Dice la lettera agli Ebrei al cap. 5, 8:“pur essendo figlio imparò l’obbedienza dalle cose che patì”. Oggi la parola “sacrificio” è scomparso dal linguaggio dei genitori perché ha acquisito un significato negativo. In realtà la piccola rinuncia a ciò che possiamo avere subito, dà un valore alto alla nostra personalità, rafforza la nostra volontà, ci dà la capacità di portare a termine le iniziative intraprese.
Anche Gesù ebbe un educatore, non solo Giuseppe lo sposo di Maria, ma lo stesso Dio Padre.Gesù è autorevole perché a suo tempo ha obbedito. Anche noi possiamo essere padri per i nostri figli, nella misura in cui abbiamo vissuto da figli in obbedienza ai nostri padri. Genitori non si nasce si diventa! Nei momenti difficili impara a restare fedele al Signore.
MANIFESTAZIONE DEL CONSENSO: (Luca e Cristina)
(testo preso dal rito)
«Se dunque è vostra intenzione unirvi in Matrimonio, datevi la mano destra ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa il vostro consenso.»
Sposo
«N., vuoi unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti?»
Sposa
«Sì, con la grazia di Dio, lo voglio.
N., vuoi unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti?»
Sposo
«Sì, con la grazia,di Dio, lo voglio».
Insieme:
«Noi promettiamo di amarci fedelmente, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di sostenerci l’un l’altro tutti i giorni della nostra vita.»
ACCOGLIENZA DEL CONSENSO: (p. Sergio)
(testo preso dal rito)
«Il Signore onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e vi ricolmi della sua benedizione. L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce.»
Mt 19
L’ICONA DI Tb 8, 1-10 (Alessandro e Giordana)