giovedi 25 ottobre 2012.
Accoglienza dei ragazzi che iniziano il secondo anno e che a dicembre faranno la loro prima confessione che li porterà al mese di aprile dove riceveranno per la prima volta Gesù.
giovedi 8 novembre 2012.
La confessione o riconciliazione
Partirtiamo dalla resurrezione
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “ Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “ Pace a voi! Come il padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Detto questo, soffiò e disse loro:” Ricevete lo Spirito Spanto. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”. ( Gv 20, 19-23)
· al vedere il Signore – è una evidenza, non una cosa campata in aria, non una contemplazione, ma è reale la presenza di Gesù
· i discepoli erano dubbiosi fino in fondo (EMMAUS)
· importanza di vedere - I lettera di Gv
"ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, … ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita (poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza …"
"quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi".
· Dio manda Gesù per salvare l’uomo da una condizione che è frutto della sua capacità di non fidarsi di Dio
· Siamo nel cenacolo – Gv 13
· Stette – Gesù è li
· Pace a voi – Gesù non li sgrida, non si arrabbia ma fa loro un dono.
· Ricevete lo SS – Gesù istituisce il Sacramento della riconciliazione
· Sa che l’uomo tornerà a peccare e che può perdonare i suo peccati mediante il Sacramento della riconciliazione
· La via del perdono è la confessione – il sacerdote lo fa nella persona di Cristo
· Chi non è in questa condizione non ottiene il perdono
· Anche il Papa si confessa – 15 gg
· È una cosa per tutti – 2° battesimo
Partirtiamo dalla resurrezione
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “ Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “ Pace a voi! Come il padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Detto questo, soffiò e disse loro:” Ricevete lo Spirito Spanto. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”. ( Gv 20, 19-23)
· al vedere il Signore – è una evidenza, non una cosa campata in aria, non una contemplazione, ma è reale la presenza di Gesù
· i discepoli erano dubbiosi fino in fondo (EMMAUS)
· importanza di vedere - I lettera di Gv
"ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, … ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita (poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza …"
"quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi".
· Dio manda Gesù per salvare l’uomo da una condizione che è frutto della sua capacità di non fidarsi di Dio
· Siamo nel cenacolo – Gv 13
· Stette – Gesù è li
· Pace a voi – Gesù non li sgrida, non si arrabbia ma fa loro un dono.
· Ricevete lo SS – Gesù istituisce il Sacramento della riconciliazione
· Sa che l’uomo tornerà a peccare e che può perdonare i suo peccati mediante il Sacramento della riconciliazione
· La via del perdono è la confessione – il sacerdote lo fa nella persona di Cristo
· Chi non è in questa condizione non ottiene il perdono
· Anche il Papa si confessa – 15 gg
· È una cosa per tutti – 2° battesimo
GIOVEDI 15 NOVEMBRE 2012
·
La
confessione è come dire la verità a un papà che ti aspetta e ti vuole
abbracciare
LE DIECI PAROLE
· sono un dono per dimostrarci quanto il Signore ci vuole bene.
· sono segnali che ci dicono i divieti, gli stop, i sensi unici, mentre io vorrei andare dove mi pare e fare ciò che mi piace.
· sono la luce, i segnali che ci evitano di andare fuori strada, di fare dei testa-coda o colpi di testa.
· 10 vie, strade per la felicità
Ø Aiutami, allora a capire queste dieci parole, perché quando so quello che devo fare, allora mi è più facile ubbidire.
Ø I “dieci comandamenti” o “decalogo” condensano tutta la legge che Dio ha dato al popolo di Israele, durante il viaggio verso la terra promessa.
Ø Gesù non li ha aboliti, bensì li ha portati a compimento; Egli stesso ha indicato , con la sua vita e il suo insegnamento, che occorre osservarli pienamente. “ Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutto la mente ... Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22,37-39).
o Si ama perché si è amati per primi.
o "amerai", "amerai" _ scorgere in ogni fratello il volto di Dio
IL DECALODO
Ascolta Israele, Io sono il Signore Dio tuo,
1. Non avrai altro Dio all’infuori di me;
2. Non nominare il nome di Dio invano;
3. Ricordati di santificare le feste;
4. Onora il padre e la madre;
5. Non uccidere;
6. Non commettere atti impuri;
7. Non rubare;
8. Non dire falsa testimonianza;
9. Non desiderare la donna d’altri;
10. Non desiderare la roba d’altri.
· I primi 3 contro Dio gli altri contro il prossimo e il creato
Non avrai altro Dio all’infuori di me
DESERTO: Il luogo per eccellenza della vita dura, in un ambiente così ostile qualsiasi uomo viene messo a dura prova e viene tentato a cedere a chi gli facilita la vita. Ecco perché quando gli ebrei si trovano nel deserto hanno il desiderio di un Dio dalla “Bacchetta magica” che offra loro tutto e subito. Anche Gesù sarà tentato dal diavolo nel deserto ma saprà resistere.
IL DOLORE DI DIO:Quando Dio si vede sostituito dal vitello d’oro dal popolo che ha salvato dalla schiavitù ci rimane male, soffre perché si vede rifiutare il suo amore, e si vede sostituito da una statua senza vita che è incapace di fare qualcosa nel momento del bisogno.
DIO : ricordiamo che non può essere messo tra due parentesi, merita sempre una attenzione speciale tutto ciò a cui possiamo dare importanza non sarà mai così speciale come Lui. Il migliore degli amici.
Non nominare il nome di Dio invano
LE DIECI PAROLE
· sono un dono per dimostrarci quanto il Signore ci vuole bene.
· sono segnali che ci dicono i divieti, gli stop, i sensi unici, mentre io vorrei andare dove mi pare e fare ciò che mi piace.
· sono la luce, i segnali che ci evitano di andare fuori strada, di fare dei testa-coda o colpi di testa.
· 10 vie, strade per la felicità
Ø Aiutami, allora a capire queste dieci parole, perché quando so quello che devo fare, allora mi è più facile ubbidire.
Ø I “dieci comandamenti” o “decalogo” condensano tutta la legge che Dio ha dato al popolo di Israele, durante il viaggio verso la terra promessa.
Ø Gesù non li ha aboliti, bensì li ha portati a compimento; Egli stesso ha indicato , con la sua vita e il suo insegnamento, che occorre osservarli pienamente. “ Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutto la mente ... Amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22,37-39).
o Si ama perché si è amati per primi.
o "amerai", "amerai" _ scorgere in ogni fratello il volto di Dio
IL DECALODO
Ascolta Israele, Io sono il Signore Dio tuo,
1. Non avrai altro Dio all’infuori di me;
2. Non nominare il nome di Dio invano;
3. Ricordati di santificare le feste;
4. Onora il padre e la madre;
5. Non uccidere;
6. Non commettere atti impuri;
7. Non rubare;
8. Non dire falsa testimonianza;
9. Non desiderare la donna d’altri;
10. Non desiderare la roba d’altri.
· I primi 3 contro Dio gli altri contro il prossimo e il creato
Non avrai altro Dio all’infuori di me
DESERTO: Il luogo per eccellenza della vita dura, in un ambiente così ostile qualsiasi uomo viene messo a dura prova e viene tentato a cedere a chi gli facilita la vita. Ecco perché quando gli ebrei si trovano nel deserto hanno il desiderio di un Dio dalla “Bacchetta magica” che offra loro tutto e subito. Anche Gesù sarà tentato dal diavolo nel deserto ma saprà resistere.
IL DOLORE DI DIO:Quando Dio si vede sostituito dal vitello d’oro dal popolo che ha salvato dalla schiavitù ci rimane male, soffre perché si vede rifiutare il suo amore, e si vede sostituito da una statua senza vita che è incapace di fare qualcosa nel momento del bisogno.
DIO : ricordiamo che non può essere messo tra due parentesi, merita sempre una attenzione speciale tutto ciò a cui possiamo dare importanza non sarà mai così speciale come Lui. Il migliore degli amici.
Non nominare il nome di Dio invano
- Dio non va chiamato in causa in ogni momento (e così Maria o i santi che vengono “disturbati” dal nostro linguaggio sboccato), ma va convocato solo quando abbiamo seriamente voglia di parlare con Lui (pregare) come un “padre”-
- Chi se la prende con Dio se le cose vanno male o lo offende non si comporta da persona intelligente. Il fatto che Dio non reagisca alle nostre offese e preferisca lasciarci liberi di sbagliare significa che è buono con noi, ma la bontà non deve essere scambiata con la stupidità, e quindi dobbiamo portaGli rispetto.
- Impariamo ad ammettere quando sbagliamo, il coraggio di dire la verità viene sempre premiato, e conferma la nostra sensibilità ed intelligenza.
- Il
2°comandamento ci dice non solo di non nominare invano ma soprattutto di nominarlo bene. Qualche volta dovremmo impegnarci a discutere sui temi che riguardano
Dio senza vergogna o la paura di essere presi in giro dagli altri (ad es. Si può dichiarare
una guerra santa in suo nome?
Cosa c’entra Dio con le vittime innocenti)?
giovedi 22 novembre 2012
RICORDA DI SANTIFICARE LE FESTE
- La domenica è l’unico giorno nel quale posso dormire. Non ho l’impegno della scuola e il mio letto è proprio comodo.. Uffa perché devo andare a Messa??
- E’ bellissimo avere un appuntamento con qualcuno!! Dio ci dà appuntamento tutte le domeniche.
- Ogni domenica dice: “ricordati di ciò che è più importante di tutto. Ricordati di Dio”.
- Se non c’è Dio al primo posto, la gente ci mette un’altra cosa: i soldi, la macchina, la casa e poi non ha più tempo per i bambini, per gli anziani e per le feste.
- Noi diciamo sempre “non ho tempo”, ma Dio ha sempre tempo per noi. E ci aspetta.
- Partecipo attivamente alla Messa?
- Mi impegno ad ascoltare con attenzione ed a capire la Parola di Dio, cercando di viverla durante la settimana?
- Per me, la domenica è veramente il giorno del Signore? Oppure è un giorno di lavoro come gli altri
ONORA IL PADRE E LA MADRE
I primi tre Comandamenti riguardano il nostro rapporto con Dio e i sette successivi il nostro rapporto con il prossimo.
- Il quarto Comandamento Onora tuo padre e tua madre non comanda di obbedire, di rispettare o di amare, ma di onorare i genitori. In questo comandamento non esiste un divieto (Non fare, non dire) ma un invito, un suggerimento;
In lingua ebraica onorare si dice kappod che significa essere pesante
- il quarto comandamento dice perciò di dare peso alla madre e al padre, di riconoscerli come importanti, rendere loro ci a cui hanno diritto e attribuire il posto che spetta loro nella vita della famiglia.
Il Siracide recita così:
<<Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare i dolori di tua madre. Ricorda che essi ti hanno generato; che darai loro in cambio di quanto ti hanno dato?>>, e pretende il rispetto non solo verso
i genitori, ma anche verso ogni adulto da parte dei giovani e verso i più anziani da parte di tutti.
Il quarto comandamento si rivolge espressamente alle relazioni dei figli con il padre e con la madre.
- Onorare il padre e la madre è il primo comandamento della seconda tavola di Mosè. Dopo l’amore verso Dio, che è l’opera più importante per l’uomo, la Bibbia ci comanda l’amore verso chi ci ha generato e verso gli altri componenti della famiglia.
- L’amore verso i genitori è messo al primo posto nella lista dell’amore al prossimo, perché essi sono il prossimo più prossimo a noi.
- I genitori meritano il nostro amore più di ogni altro. Hanno diritto di essere amati in modo speciale, perché ci hanno dato la vita e ci offrono la propria.
- I genitori si onorano amandoli, rispettandoli, non facendoli soffrire, ubbidendo a loro in tutto ciò che è bene, preoccupandoci di non causare loro dispiaceri.
- Si onorano rendendoli orgogliosi di avere dei figli stimati, buoni, generosi, fedeli, onesti, capaci, santi. Si onorano onorando Dio.
- Genitori e figli costituiscono la famiglia nella quale ognuno dovrebbe trovare una sicurezza, un affetto, un aiuto, una ragione, una speranza, un futuro.
- Non rimane in piedi una famiglia senza le fondamenta della fede e dell’amore. E non dura un regno se è diviso in se stesso (Vangelo di Marco 3,2425, Vangelo di Matteo 7,24-27).
NON UCCIDERE
- Il senso originario della quinta Parola viene dal verbo ebraico razah, che noi traduciamo non uccidere.
Il divieto sarebbe: Non assassinare, ossia, Non versare sangue innocente .
- La bibbia usa questo verbo soltanto nel caso dell’uccisione di una persona innocente, compiuto di propria iniziativa e senza motivo.
- La legislazione d’Israele ammetteva, per certi crimini, la pena di morte: in quei casi la morte era considerata giusta. Il Comandamento voleva impedire che una persona uccidesse gli altri per malvagità e crudeltà.
- Per Gesù, il Comandamento non si limita solo all’omicida, ma anche a chi serba odio e rancore nei confronti di un’altra persona e la distrugge con insulti.
- Nessuno può usare la sua vita e quella degli altri a suo piacimento, poichè la vita un dono di Dio e solo Lui ne il Signore.
- Nei motivi religiosi sono riportate parti di bibbia e vangelo a testimonianza del fatto che la vita è un dono che ci è stato dato da Dio e che solo lui può togliercela, nessuno può condannare un altro perchè nessuno è senza peccato, e che Dio ci ha creato a sua immagine e perciò abbiamo diritto alla vita.
Rispetto gli altri e le cose degli altri? Si uccide solo con le armi? Offendo spesso gli altri? Aiuto chi ha bisogno e chi è in difficoltà? Sono capace di perdonare oppure metto in pratica la formula “occhio per occhio … dente per dente”? Ho la forza di chiedere scusa?
- La domenica è l’unico giorno nel quale posso dormire. Non ho l’impegno della scuola e il mio letto è proprio comodo.. Uffa perché devo andare a Messa??
- E’ bellissimo avere un appuntamento con qualcuno!! Dio ci dà appuntamento tutte le domeniche.
- Ogni domenica dice: “ricordati di ciò che è più importante di tutto. Ricordati di Dio”.
- Se non c’è Dio al primo posto, la gente ci mette un’altra cosa: i soldi, la macchina, la casa e poi non ha più tempo per i bambini, per gli anziani e per le feste.
- Noi diciamo sempre “non ho tempo”, ma Dio ha sempre tempo per noi. E ci aspetta.
- Partecipo attivamente alla Messa?
- Mi impegno ad ascoltare con attenzione ed a capire la Parola di Dio, cercando di viverla durante la settimana?
- Per me, la domenica è veramente il giorno del Signore? Oppure è un giorno di lavoro come gli altri
ONORA IL PADRE E LA MADRE
I primi tre Comandamenti riguardano il nostro rapporto con Dio e i sette successivi il nostro rapporto con il prossimo.
- Il quarto Comandamento Onora tuo padre e tua madre non comanda di obbedire, di rispettare o di amare, ma di onorare i genitori. In questo comandamento non esiste un divieto (Non fare, non dire) ma un invito, un suggerimento;
In lingua ebraica onorare si dice kappod che significa essere pesante
- il quarto comandamento dice perciò di dare peso alla madre e al padre, di riconoscerli come importanti, rendere loro ci a cui hanno diritto e attribuire il posto che spetta loro nella vita della famiglia.
Il Siracide recita così:
<<Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare i dolori di tua madre. Ricorda che essi ti hanno generato; che darai loro in cambio di quanto ti hanno dato?>>, e pretende il rispetto non solo verso
i genitori, ma anche verso ogni adulto da parte dei giovani e verso i più anziani da parte di tutti.
Il quarto comandamento si rivolge espressamente alle relazioni dei figli con il padre e con la madre.
- Onorare il padre e la madre è il primo comandamento della seconda tavola di Mosè. Dopo l’amore verso Dio, che è l’opera più importante per l’uomo, la Bibbia ci comanda l’amore verso chi ci ha generato e verso gli altri componenti della famiglia.
- L’amore verso i genitori è messo al primo posto nella lista dell’amore al prossimo, perché essi sono il prossimo più prossimo a noi.
- I genitori meritano il nostro amore più di ogni altro. Hanno diritto di essere amati in modo speciale, perché ci hanno dato la vita e ci offrono la propria.
- I genitori si onorano amandoli, rispettandoli, non facendoli soffrire, ubbidendo a loro in tutto ciò che è bene, preoccupandoci di non causare loro dispiaceri.
- Si onorano rendendoli orgogliosi di avere dei figli stimati, buoni, generosi, fedeli, onesti, capaci, santi. Si onorano onorando Dio.
- Genitori e figli costituiscono la famiglia nella quale ognuno dovrebbe trovare una sicurezza, un affetto, un aiuto, una ragione, una speranza, un futuro.
- Non rimane in piedi una famiglia senza le fondamenta della fede e dell’amore. E non dura un regno se è diviso in se stesso (Vangelo di Marco 3,2425, Vangelo di Matteo 7,24-27).
NON UCCIDERE
- Il senso originario della quinta Parola viene dal verbo ebraico razah, che noi traduciamo non uccidere.
Il divieto sarebbe: Non assassinare, ossia, Non versare sangue innocente .
- La bibbia usa questo verbo soltanto nel caso dell’uccisione di una persona innocente, compiuto di propria iniziativa e senza motivo.
- La legislazione d’Israele ammetteva, per certi crimini, la pena di morte: in quei casi la morte era considerata giusta. Il Comandamento voleva impedire che una persona uccidesse gli altri per malvagità e crudeltà.
- Per Gesù, il Comandamento non si limita solo all’omicida, ma anche a chi serba odio e rancore nei confronti di un’altra persona e la distrugge con insulti.
- Nessuno può usare la sua vita e quella degli altri a suo piacimento, poichè la vita un dono di Dio e solo Lui ne il Signore.
- Nei motivi religiosi sono riportate parti di bibbia e vangelo a testimonianza del fatto che la vita è un dono che ci è stato dato da Dio e che solo lui può togliercela, nessuno può condannare un altro perchè nessuno è senza peccato, e che Dio ci ha creato a sua immagine e perciò abbiamo diritto alla vita.
Rispetto gli altri e le cose degli altri? Si uccide solo con le armi? Offendo spesso gli altri? Aiuto chi ha bisogno e chi è in difficoltà? Sono capace di perdonare oppure metto in pratica la formula “occhio per occhio … dente per dente”? Ho la forza di chiedere scusa?
giovedi 29 novembre
Non COMMETTERE ATTI
IMPURI
- Uomini e donne sono fatti per amarsi. Anche i loro corpi sono fatti per esprimere l’amore che esiste tra due persone. Tutto questo è voluto da Dio ed è bellissimo. Non dobbiamo sporcarlo.
- Ogni persona ha diritto ad essere rispettata nei propri sentimenti e nel proprio corpo. Nessuno può essere trattato come uno “strumento”.
- Il mio corpo è il tempio di Dio perché io sono stato creato a sua immagine e somiglianza. Il mio corpo deve essere rispettato.
· Ho l’abitudine di fare discorsi immorali?
· Ho letto, ascoltato, guardato in internet, su libri, riviste, spettacoli immorali?
· Penso che sarò sempre fedele negli affetti e nelle azioni?
· La mia vita è espressione di amore o mi lascio guidare solo dall’istinto?
NON RUBARE
Quel giornalino mi piace tanto, ma non ho i soldi per comprarmelo e i miei genitori non me lo vogliono comperare perché dicono che non è adatto a me.Quasi quasi mi prendo i soldi dal portafoglio del nonno che è sul tavolo, tanto lui sta riposando.Di sicuro non mi vedrà!!
- Ogni persona ha il diritto che le sue cose siano rispettate.
- Passare il tempo a far niente invece di lavorare o studiare è come rubare alla propria famiglia e al proprio futuro.
- Sprecare e rovinare le cose che servono a tutti è uno dei furti più odiosi.
- Bisogna rispettare anche i diritti, l’opinione, il buon nome delle altre persone.
NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA
Dire bugie per apparire migliori, vantarsi sono atteggiamenti che allontanano gli amici. Bisogna imparare a non avere mai paura della verità. Anche quando costa. E’ importante non ripetere dicerie e pettegolezzi. Bisogna pensare a quello che si dice e dire quello che si pensa. E’ bello fare complimenti, non adulare.
· Dico sempre la verità?
· So chiedere scusa quando dico una bugia?
· Accuso ingiustamente?
· Cerco la verità?
NON DESIDERARE LA DONNA D'ALTRI
• Trattare le persone come cose o proprietà di qualcuno è un’ingiustizia orribile. • Per avere qualcosa non bisogna mai portarlo via agli altri: l’affetto non si ruba mai. • E’ importante ringraziare il Signore ogni giorno per il dono delle persone che ci vogliono bene e chiedere di aiutarci ad allargare il cerchio dei nostri amici. • L’invidia e la gelosia rendono infelici.
NON DESIDERARE LA ROBA D'ALTRI
- Il desiderio sfrenato di cose rende l’uomo cieco e anche un po’ stupido.
- E’ molto più importante accorgersi di quanto si possiede invece di desiderare cose superflue ed inutili.
- Confrontarsi continuamente con quello che gli altri possiedono rende ansiosi, insicuri e tristi.
- In questo mondo molti soffrono per mancanza del necessario, dobbiamo imparare ad essere giusti e solidali
- Uomini e donne sono fatti per amarsi. Anche i loro corpi sono fatti per esprimere l’amore che esiste tra due persone. Tutto questo è voluto da Dio ed è bellissimo. Non dobbiamo sporcarlo.
- Ogni persona ha diritto ad essere rispettata nei propri sentimenti e nel proprio corpo. Nessuno può essere trattato come uno “strumento”.
- Il mio corpo è il tempio di Dio perché io sono stato creato a sua immagine e somiglianza. Il mio corpo deve essere rispettato.
· Ho l’abitudine di fare discorsi immorali?
· Ho letto, ascoltato, guardato in internet, su libri, riviste, spettacoli immorali?
· Penso che sarò sempre fedele negli affetti e nelle azioni?
· La mia vita è espressione di amore o mi lascio guidare solo dall’istinto?
NON RUBARE
Quel giornalino mi piace tanto, ma non ho i soldi per comprarmelo e i miei genitori non me lo vogliono comperare perché dicono che non è adatto a me.Quasi quasi mi prendo i soldi dal portafoglio del nonno che è sul tavolo, tanto lui sta riposando.Di sicuro non mi vedrà!!
- Ogni persona ha il diritto che le sue cose siano rispettate.
- Passare il tempo a far niente invece di lavorare o studiare è come rubare alla propria famiglia e al proprio futuro.
- Sprecare e rovinare le cose che servono a tutti è uno dei furti più odiosi.
- Bisogna rispettare anche i diritti, l’opinione, il buon nome delle altre persone.
NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA
Dire bugie per apparire migliori, vantarsi sono atteggiamenti che allontanano gli amici. Bisogna imparare a non avere mai paura della verità. Anche quando costa. E’ importante non ripetere dicerie e pettegolezzi. Bisogna pensare a quello che si dice e dire quello che si pensa. E’ bello fare complimenti, non adulare.
· Dico sempre la verità?
· So chiedere scusa quando dico una bugia?
· Accuso ingiustamente?
· Cerco la verità?
NON DESIDERARE LA DONNA D'ALTRI
• Trattare le persone come cose o proprietà di qualcuno è un’ingiustizia orribile. • Per avere qualcosa non bisogna mai portarlo via agli altri: l’affetto non si ruba mai. • E’ importante ringraziare il Signore ogni giorno per il dono delle persone che ci vogliono bene e chiedere di aiutarci ad allargare il cerchio dei nostri amici. • L’invidia e la gelosia rendono infelici.
NON DESIDERARE LA ROBA D'ALTRI
- Il desiderio sfrenato di cose rende l’uomo cieco e anche un po’ stupido.
- E’ molto più importante accorgersi di quanto si possiede invece di desiderare cose superflue ed inutili.
- Confrontarsi continuamente con quello che gli altri possiedono rende ansiosi, insicuri e tristi.
- In questo mondo molti soffrono per mancanza del necessario, dobbiamo imparare ad essere giusti e solidali
sabato 1 dicembre 2012
Ritiro prima confessione - CONFESSIO FIDEI
giovedi 6 dicembre 2012
Condivisione con commenti e impressioni sul ritiro di sabato 1 dicembre e spiegazione della corona dell' Avvento.
Giovedi 13 dicembre 2012
Cos'è l' Avvento e come dobbiamo prepararci alla venuta di Gesù,
In principio era il Verbo,il Verbo era presso Dioe il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui,e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre,ma le tenebre non l'hanno accolta.
Gv 1, 1 3
- Il mistero dell'incarnazione, il SI detto da Maria, il SI detto da DIO.
- Importanza del presepe
In principio era il Verbo,il Verbo era presso Dioe il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui,e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre,ma le tenebre non l'hanno accolta.
Gv 1, 1 3
- Il mistero dell'incarnazione, il SI detto da Maria, il SI detto da DIO.
- Importanza del presepe
Condivisione sul tempo del Natale, impressioni, commenti su ciò che ci ha più colpito.
giovedi 17 gennaio 2013
Condivisione sul tempo del Natale, impressioni, commenti su ciò che ci ha più colpito.Mt., 2, 1-12
Attesi come portatori di doni, venerati, amatissimi, i Magi diedero origine a leggende che un carmelitano, Giovanni da Hildesheim, intorno al 1360 raccolse e ordinò nello scritto Storia dei tré rè. Infiniti i racconti che li riguardano, dotte le dissertazioni. Chi erano, quanti, da dove deriva il loro nome, qual'è la loro simbologia...
In realtà l'unico testo canonico che abbiamo su di loro è il secondo capitolo del Vangelo di Matteo. Altro, di certo, non sappiamo. Ma tanto ci basta per disporre intorno alla greppia, ogni sei gennaio, tré esotiche statuine di terracotta o cartapesta, riccamente vestite e accompagnate da cammelli.
Attesi come portatori di doni, venerati, amatissimi, i Magi diedero origine a leggende che un carmelitano, Giovanni da Hildesheim, intorno al 1360 raccolse e ordinò nello scritto Storia dei tré rè. Infiniti i racconti che li riguardano, dotte le dissertazioni. Chi erano, quanti, da dove deriva il loro nome, qual'è la loro simbologia...
In realtà l'unico testo canonico che abbiamo su di loro è il secondo capitolo del Vangelo di Matteo. Altro, di certo, non sappiamo. Ma tanto ci basta per disporre intorno alla greppia, ogni sei gennaio, tré esotiche statuine di terracotta o cartapesta, riccamente vestite e accompagnate da cammelli.
giovedi 24 gennaio 2013
Come stiamo con la preghiera? Riusciamo almeno una volta al giorno a fare una preghiera da soli o con le nostre famiglie?
Importanza della preghiera e importanza del condividere la preghiera in comunità.
Introduzione alla messa.
Importanza della preghiera e importanza del condividere la preghiera in comunità.
Introduzione alla messa.
giovedi 31 gennaio 2013
La Messa è costituita da due parti, la «Liturgia della
Parola» e la «Liturgia eucaristica». Ci sono inoltre alcuni riti che iniziano e
altri che concludono la celebrazione.
RITI DI INTRODUZIONE
I riti che precedono la Liturgia della Parola, cioè l'introito, il saluto, l'atto penitenziale, il Kyrie eleison, il Gloria e l'orazione (o colletta), hanno un carattere di inizio, di introduzione e di preparazione. Scopo di questi riti è che i fedeli, riuniti insieme, formino una comunità, e si dispongano ad ascoltare con fede la parola di Dio e a celebrare degnamente l'Eucaristia.
L'introito
Quando il popolo è radunato, mentre il sacerdote fa il suo ingresso con il diacono e i ministri, si inizia il canto d'ingresso. La funzione propria di questo canto è quella di dare inizio alla celebrazione, favorire l'unione dei fedeli riuniti, introdurre il loro spirito nel mistero del tempo liturgico o della festività, e accompagnare la processione del sacerdote e dei ministri.
Il saluto
Giunti in presbiterio, il sacerdote, il diacono e i ministri salutano l'altare con un profondo inchino. Quindi, in segno di venerazione, il sacerdote e il diacono lo baciano e il sacerdote, secondo l'opportunità, incensa la croce e l'altare. Terminato il canto d'ingresso, il sacerdote, stando in piedi alla sede, con tutta l'assemblea si segna col segno di croce. Poi il sacerdote con il saluto annunzia alla comunità radunata la presenza del Signore. Il saluto sacerdotale e la risposta del popolo manifestano il mistero della Chiesa radunata.
L'atto penitenziale
Quindi il sacerdote invita all'atto penitenziale, che, dopo una breve pausa di silenzio, viene compiuto da tutta la comunità mediante una formula di confessione generale, e si conclude con l'assoluzione del sacerdote, che tuttavia non ha lo stesso valore del sacramento della Penitenza.
- Riti introduzione : dove troviamo questo nella vita di Gesù? Fino ad oggi abbiamo parlato della vita privata di quando era bambino di come viveva e di come si comportava con i genitori e di come coltivava l’amore per Dio Padre e per la Sua Parola da oggi parleremo della vita pubblica e partiamo da questi episodi:
Lc 18,9-14
Luca conosce alcuni pericoli tipici dei cristiani: proporsi ideali troppo alti, sentirsi migliori degli altri, fare della preghiera un narcisismo. Ecco, allora, due modelli di preghiera: il fariseo presuntuoso e l’umile pubblicano.
RITI DI INTRODUZIONE
I riti che precedono la Liturgia della Parola, cioè l'introito, il saluto, l'atto penitenziale, il Kyrie eleison, il Gloria e l'orazione (o colletta), hanno un carattere di inizio, di introduzione e di preparazione. Scopo di questi riti è che i fedeli, riuniti insieme, formino una comunità, e si dispongano ad ascoltare con fede la parola di Dio e a celebrare degnamente l'Eucaristia.
L'introito
Quando il popolo è radunato, mentre il sacerdote fa il suo ingresso con il diacono e i ministri, si inizia il canto d'ingresso. La funzione propria di questo canto è quella di dare inizio alla celebrazione, favorire l'unione dei fedeli riuniti, introdurre il loro spirito nel mistero del tempo liturgico o della festività, e accompagnare la processione del sacerdote e dei ministri.
Il saluto
Giunti in presbiterio, il sacerdote, il diacono e i ministri salutano l'altare con un profondo inchino. Quindi, in segno di venerazione, il sacerdote e il diacono lo baciano e il sacerdote, secondo l'opportunità, incensa la croce e l'altare. Terminato il canto d'ingresso, il sacerdote, stando in piedi alla sede, con tutta l'assemblea si segna col segno di croce. Poi il sacerdote con il saluto annunzia alla comunità radunata la presenza del Signore. Il saluto sacerdotale e la risposta del popolo manifestano il mistero della Chiesa radunata.
L'atto penitenziale
Quindi il sacerdote invita all'atto penitenziale, che, dopo una breve pausa di silenzio, viene compiuto da tutta la comunità mediante una formula di confessione generale, e si conclude con l'assoluzione del sacerdote, che tuttavia non ha lo stesso valore del sacramento della Penitenza.
- Riti introduzione : dove troviamo questo nella vita di Gesù? Fino ad oggi abbiamo parlato della vita privata di quando era bambino di come viveva e di come si comportava con i genitori e di come coltivava l’amore per Dio Padre e per la Sua Parola da oggi parleremo della vita pubblica e partiamo da questi episodi:
Lc 18,9-14
Luca conosce alcuni pericoli tipici dei cristiani: proporsi ideali troppo alti, sentirsi migliori degli altri, fare della preghiera un narcisismo. Ecco, allora, due modelli di preghiera: il fariseo presuntuoso e l’umile pubblicano.
GIOVEDI 7-14 febbraio 2013
LITURGIA DELLA PAROLA
Dio ci parla per farci conoscere il suo amore
La liturgia della Parola è la prima delle due parti di cui è formata la S. Messa.
È composta da: - PRIMA LETTURA: è tratta dai libri della Bibbia che compongono l’Antico Testamento (sono i libri scritti prima della nascita di Gesù);
- SALMO: è una breve preghiera di lode al Signore molto antica, che sicuramente ha cantato anche Gesù;
- SECONDA LETTURA: è tratta dal Nuovo Testamento (ovvero dai libri scritti dagli Apostoli durante e dopo la vita di Gesù sulla terra).
Alla fine di ogni lettura, proprio per ricordarci queste parole vengono dal Signore, il lettore dice: “Parola di Dio” e tutti rispondiamo: “Rendiamo grazie a Dio”
- VANGELO
La proclamazione del Vangelo è la parte più importante della Liturgia della Parola. Il testo del Vangelo fu scritto poco dopo la morte-resurrezione di Gesù da quattro autori, detti evagelisti: San Matteo, San Marco, San Luca, San Giovanni.
Prima di ascoltare il Vangelo esprimiamo la nostra gioia cantando l'Alleluia (acclamazione in lingua ebraica che significa “Lodate il Signore!”, seguita da un breve versetto) e ci alziamo per preparaci ad ascoltare Gesù risorto che ci parla per mezzo del sacerdote. (Nel tempo di Quaresima al posto dell’alleluia si cantano altre acclamazioni come: "Gloria e onore a te, Signore Gesù")
Quando il sacerdote dice: “Dal Vangelo secondo…” rispondiamo: “Gloria a te o Signore” e facciamo tre piccoli segni di croce col pollice della mano destra in questo ordine:
- sulla fronte: voglio pensare a Gesù - sulle labbra: voglio parlare di Gesù - sul cuore: voglio amare Gesù
Al termine della lettura del Vangelo, il sacerdote dice: “Parola del Signore” e tutti rispondiamo: “Lode a te, o Cristo”. Anche queste parole servono per ricordarci che Gesù ci ha parlato attraverso il Vangelo.
- OMELIA Il sacerdote pronuncia un discorso chiamato “omelia” in cui ci aiuta a capire il significato delle letture e del Vangelo che sono stati letti e ci esorta a vivere secondo gli insegnamenti di Gesù.
Dio ci parla per farci conoscere il suo amore
La liturgia della Parola è la prima delle due parti di cui è formata la S. Messa.
È composta da: - PRIMA LETTURA: è tratta dai libri della Bibbia che compongono l’Antico Testamento (sono i libri scritti prima della nascita di Gesù);
- SALMO: è una breve preghiera di lode al Signore molto antica, che sicuramente ha cantato anche Gesù;
- SECONDA LETTURA: è tratta dal Nuovo Testamento (ovvero dai libri scritti dagli Apostoli durante e dopo la vita di Gesù sulla terra).
Alla fine di ogni lettura, proprio per ricordarci queste parole vengono dal Signore, il lettore dice: “Parola di Dio” e tutti rispondiamo: “Rendiamo grazie a Dio”
- VANGELO
La proclamazione del Vangelo è la parte più importante della Liturgia della Parola. Il testo del Vangelo fu scritto poco dopo la morte-resurrezione di Gesù da quattro autori, detti evagelisti: San Matteo, San Marco, San Luca, San Giovanni.
Prima di ascoltare il Vangelo esprimiamo la nostra gioia cantando l'Alleluia (acclamazione in lingua ebraica che significa “Lodate il Signore!”, seguita da un breve versetto) e ci alziamo per preparaci ad ascoltare Gesù risorto che ci parla per mezzo del sacerdote. (Nel tempo di Quaresima al posto dell’alleluia si cantano altre acclamazioni come: "Gloria e onore a te, Signore Gesù")
Quando il sacerdote dice: “Dal Vangelo secondo…” rispondiamo: “Gloria a te o Signore” e facciamo tre piccoli segni di croce col pollice della mano destra in questo ordine:
- sulla fronte: voglio pensare a Gesù - sulle labbra: voglio parlare di Gesù - sul cuore: voglio amare Gesù
Al termine della lettura del Vangelo, il sacerdote dice: “Parola del Signore” e tutti rispondiamo: “Lode a te, o Cristo”. Anche queste parole servono per ricordarci che Gesù ci ha parlato attraverso il Vangelo.
- OMELIA Il sacerdote pronuncia un discorso chiamato “omelia” in cui ci aiuta a capire il significato delle letture e del Vangelo che sono stati letti e ci esorta a vivere secondo gli insegnamenti di Gesù.
GIOVEDI 21 - 28 FEBBRAIO
IL CREDO:
«Ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi».
Dalla predicazione degli apostoli nasce così l'annuncio del Kerigma, il primo nucleo della formula di fede: Cristo è venuto, ci ha salvato con la sua croce, è morto ed è risorto.
Credere era accettare e vivere questa "buona notizia". Attorno a questo lieto annuncio sorsero fin dall'inizio le professioni di fede.
«Ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi».
Dalla predicazione degli apostoli nasce così l'annuncio del Kerigma, il primo nucleo della formula di fede: Cristo è venuto, ci ha salvato con la sua croce, è morto ed è risorto.
Credere era accettare e vivere questa "buona notizia". Attorno a questo lieto annuncio sorsero fin dall'inizio le professioni di fede.
SABATO 2 MARZO 2013.
GIORNATA DI RITIRO
Giovedi 7-14-21 marzo 2013
Eucaristia, corpo e sangue di Cristo.
GIOVEDI DI APRILE 2013
GIORNATE DI RITIRO PER TUTTI I GRUPPI CHE LA DOMENICA FARANNO LA PRIMA COMUNIONE il 7-14-21 aprile
giovedi 11 aprile 2013
Impressioni ed emozioni della Prma Comunione dei ragazzi e dei loro genitori
giovedi 18 aprile 2013
Il Vangelo del giorno in cui abbiamo celebrato la prima comunione era Gv 20,19-31
Anche nell' episodio successo ai due viandandi di Emmaus troviamo analogie con la nostra incapacità di vedere il Signore.
Anche nell' episodio successo ai due viandandi di Emmaus troviamo analogie con la nostra incapacità di vedere il Signore.